"La strada delle rose" è il cd più recente della discografia del gruppo salentino Ariafrisca.
Il cd è quasi completamente tradizionale, solo le ultime due non si richiamano al repertorio anonimo. La prima, canzone che dà il titolo al cd, è una pizzica scritta da Mauro De Filippis che convoglia strofe tradizionail di varia provenienza, l'ultima traccia è una ballata irlandese che il gruppo interpreta in omaggio ad un'altra grande cultura tradizionale.
Il Salento viene scrutato in questo cd in tutta la sua ampiezza, sia come geografia (ci sono noti brani leccesi ma anche gioielli brindisini) che come repertorio. Difatti, oltre alle travolgenti pizziche tra cui meritano una citazione particolare quella di San Vito e quella di Cisternino, ci sono anche bei brani a cappella con una vocalità che è sempre più rara da trovare nei moderni ensemble salentini, votati ad un virtuosismo spropositato sugli strumenti e ad una superficialità ingiusta nei confronti della polifonia e più in generale dell'uso della voce.
Notevole è anche "Lu sule calau calau", che mischia una versione tradizionale, cantata tra gli altri da Anna Cinzia Villani ne "Le memorie della terra" dell'editore Squilibri) a quella più nota creata dai Radici e presentata al grande publico dagli Officina Zoè in "Terra".
Gli Ariafrisca amano affiancare al repertorio ripreso dalle fonti note anche brani tradizionali da loro stessi raccolti. È questo il caso della tarantelluccia "Lu monicu zichì zicà", dove viene addirittura citato il lroro paese di origine nei versi: "Lu monicu meu è de Fiddhine".
Per chi volesse avere un'idea più completa del repertorio di questo cd basterà andare su www.ariafrisca.it.