"Canti e ritmi dell'Appennino" è un album prodotto dai Musicanti Del Piccolo Borgo nel 1997.
L'album rielabora molti brani che erano stati incisi dal gruppo in maniera molto più scarna nel loro primo vinile del 1980.
Il brano più curioso è sicuramente "Figlia di carbonara", un esempio di serenata portata da un cantore ma respinta dalla destinataria, che però si presenta ai suoi occhi.
Il brano è prevalentemente accompagnato dall'organetto che esegue note di bordone mentre è in atto il dialogo tra Stefano Tartaglia (il cantore) e la donna dalla voce profondamente verace.
Ad un certo punto l'organetto stesso dà il motto al radioso saltarello, che poi viene interpretato anche dalla zampogna e dalla ciaramella.
Bella è anche una particolare versione del "Saltarello di Priverno", caratterizzata da una lunga, virtuosistica ma semplice introduzione trainata alternativamente dalla ciaramella di Tartaglia e dal mandolino di Trotta.
Quando il brano va in do Marica Spiezia e Stefano Tartaglia interpretano degli stornelli dispettosi ai quali in sol si aggiunge anche la voce di Franco Giusti.
Particolare è anche la rielaborazione di "Figliola che stai 'ncoppa", che qui diventa un brano dall'incedere tra il nordafricano ed il campano (ricorda la tarantella suonata durante il Carnevale di Montemarano, AV).
Particolarmente legata alla storia emotiva del gruppo è un'altra serie di stornelli di sfida e dispetto che interpretano Franco Giusti e Marica Spiezia, dal titolo "Famme cantare a me de Capracotta" (il paesino che si cita è quello che ha dato i natali a Silvio Trotta, storico direttore del gruppo).
Per saperne di più su questo cd si può visitare www.myspace.com/musicantidelpiccoloborgo