"Tarantelle e canti tradizionali delle Puglie" è il primo e per ora unico disco del gruppo "Malicanti".
Il disco risale al 2005 e racchiude quattordici tracce tutte raccolte dal gruppo nel contatto diretto con le fonti, di cui si trova testimonianza diretta sia in "Quantu me pari beddha" (con il duetto tra Enrico Noviello e il contadino di Cutrofiano Uccio Aloisi) che nel parlato che precede la "Pizzica tarantata", nel quale il musicoterapeuta di Nardò illustra brevemente il ruolo del violino nella guarigione della tarantata.
Il cd si apre con una tarantella del gargano, dal gruppo chiamata in maniera imprecisa "Mundanare", che in realtà mischia una "Montanara", stile di tarantella garganica in minore, con un accenno di rodianella, stile sempre di quelle parti ma in maggiore.
Chi canta è Enrico Noviello, che suona, insieme a Elia Ciricillo, la chitarra battente. Il testo è del repertorio dei Cantori di Carpino (gruppo di punta della tradizione garganica) ed è spesso conosciuto come "Chi nun capisce l'amore".
Arrivando al Salento si sente la bella voce di Francesca Chiriatti, che interpreta con l'apporto alternato o contemporaneo di Noviello e del salentino Daniele Girasoli, una versione con ritmo di pizzica pizzica di "Ieri sira", canto estrapolato dal repertorio della "Simpatichina" (Niceta Petrachi) e registrato da Luigi Chiriatti e da lui pubblicato nel cd "Malachianta" delle Edizioni Kurumuny, di proprietà dello stesso musicista, volume dedicato alla figura e al repertorio di Niceta Petrachi, detta "La Simpatichina".
Andando avanti si ha il piacere di ascoltare la già citata e commentata "Quantu me pari beddha".
Tornando al gargano si ha il gusto di scoprire uno stile di tarantella poco coltivato, quello di San Giovanni Rotondo, che ci viene presentato da Elia Ciricillo, che dimostra così la sua particolarità timbrica.
Interessante è la versione di "Donna ci stai alle cambare", brano che il gruppo riprende dal cd di Brizio Montinaro "Musiche e canti popolari del Salento", publicato dalle Edizioni Aramirè di Lecce come ristampa dei due storici vinili incisi dal ricercatore calimerese per la Albatros di Roberto Leydi.
Data la formazione brindisina di Daniele Girasoli, nato a San Pancrazio salentino, paesino di cultura mista tra Lecce e Brindisi, troviamo la "Pizzica di San Vito dei Normanni, paesino che fino a poco tempo fa conosceva una particolare forma di tarantismo detta Tarantismo d'acqua, studiata precisamente dall'etnomusicologo Fernando Giannini.
La versione mischia elementi della pizzica in sol-mi a quelli della classica pizzica in la minore, la cui parte però viene eseguita senza l'accordo di sottodominante.
Risulta quantomeno strano sentire in questo repertorio la chitarra battente, chitarra storicamente connotata con ill Gargano e con la Calabria tra gli altri territori di utilizzo tradizionale.
Curioso è l'innesto, in questo repertorio di impronta fortemente pugliese, del brano "Alla carbonara", che il gruppo riprende dalla storica pubblicazione di Roberto De Simone sul folk campano "di campo", ristampata qualche anno fa da Squilibri di Roma.
L'ultimo brano è una tarantella del gargano che alcuni membri del gruppo eseguono insieme ad Andrea Sacco, grande suonatore e cantatore di Carpino (FG), maestro riconosciuto di due membri del gruppo, i già più volte citati Noviello e Ciricillo.
Per conoscere da vicino questo cd e anche il gruppo si può passare su www.malicanti.it.