Da martedì 20 febbraio sono arrivati in radio i nuovi dischi dei Kiepò e de Lu Trainanà.
Il disco "Tarantella Road" dei cilentani Kiepò dimostra la grande coerenza del gruppo nel perseguire una tradizione mantenuta viva innovandola ma restandone profondamente fedeli.
Oltre a numerosi brani tradizionali, cilentani e non, fanno qui la loro apparizione alcunecomposizioni di vari autori, di cui la più intrigante, almeno alle mie orecchie, è senza dubbio quella che apre il disco, un bellissimo e tarantellante "Brindisi dell'amicizia".
Tra le tradizionali spiccano "Camera 'e consiglio" e "Guarda dispettu", quest'ultimo brano calabrese che i Kiepò rendono cilentano con invidiabile naturalezza.
Bella anche la resa del salentino "La cara Ninella", che viene dal repertorio dei Cantori dei Menamenamò.
Interessanti le entrate nell'organico strumentale le entrate nell'organico strumentale di batteria e launeddas, che entrano molto bene nello stile del gruppo.
Forse la batteria andrebbe meglio in uno stile più da liscio, ma è pur sempre gradevole.
Dallo stesso giorno è arrivato anche il secondo disco dei marchigiani Lu Trainanà, che hanno festeggiato, nonostante l'aver perso tutto con il sisma che ha colpito il ccentro Italia, dieci anni di attività.
Il disco è dedicato a quella maniera tutta marchigiana di narrare storie sospese in un tempo che è passato ma può diventare presente e futuro con una naturalezza unica.
Torna anche qui "La montagnola", brano che Marco Meo, voce de Lu Trainanà, aveva già inciso con Roberto Lucanero nel cd "Lu Me vivo".
Forse questo è l'unico brano meno forte del cd, che per il resto è completamente cosparso di pure gemme.
Dimenticatevi la musica popolare da ballare per forza, qui la si deve ascoltare e sentire profondamente dentro, chiedere questo con i tempi che corrono è veramente coraggioso.