L'organetto è uno strumento facente parte della famiglia degli aerofoni a tastiera e risale alla seconda metà del XIX secolo.
L'aria viene prodotta da un mantice o soffietto che viene azionato con l'indice della mano sinistra, mentre il medio e l'anulare suonano l'accompagnamento sulle basse.
Esistono almeno cinque tipi principali d'organetti: il 2 bassi (detto anche Dù o ddù botte), caratterizzato dall'esecuzione di soli due accordi (tonica e dominante, ad esempio sol-do); il 4 bassi, l'8 bassi (che ha una scala che comprende la sopratonica minore di uno dei gradi della sua scala, oltre alla sottotonica della stessa scala che può essere suonata come basso fisso); il 12 bassi e il 18 bassi. Questi ultimi due modelli, per esser corretti, andrebbero chiamati "fisarmonica diatonica".
Rispetto alla fisarmonica, sviluppatasi più di recente dallo stesso meccanismo, l'organetto differisce in quanto la posizione del mantice incide sulla nota eseguita. Se si suona un otto bassi e si toccano i bottoni della fila superiore, in chiusura avremo le note della scala di do maggiore (l'equivalente di un soffio su un'armonica a bocca standard a venti voci), mentre in chiusura avremo l'accordo e tutte le note per poter suonare armonicamente con il sol settima dei bassi.
L'organetto in Italia si utilizza principalmente nel Centro-Sud Italia (pizziche, tarantelle, saltarelli, valzer...) e nelle valli occitane del Piemonte. Nelle isole è particolarmente importante in Sardegna, dove ha sostituito od affiancato le launeddas.
Per avere una maggiore documentazione e la possibilità di imparare alcuni dei principali repertori, si può andare su www.organetto.it, portale creato dal grande organettista romano (ma brindisino d'adozione) Mario Salvi.