Da ieri suonano in radio ben ventotto pezzi nuovi.
Dal catalogo AnimaMundi arriva il cd solistico di Raffaella Aprile "Papagna", insieme al progetto tra musica salentina e fado curato da marco Poeta e Roberto Licci dal titolo "Mia spitta no coração". Il primo cd è un lodevolissimo cd di ricerca, a parte qualche traccia famosa, come la "Pizzica de Aradeo", che però resta sempre una delle pizziche più belle e gradevoli da sentire, le tracce sono molto lontane dall'essere stranote o anche solo note.
Per quanto riguarda la "Pizzica de Aradeo" c'è da segnalare l'abilità di Silvia Gallone, all'epoca collaboratrice di Ambrogio Sparagna ed ora seconda voce e secondo tamburello degli Officina Zoè, nell'uso dei mantici, oltre ai bellissimi interventi di Giancarlo Paglialunga, che sarebbe un ottimo basso se lo si stimolasse a cantare così, e di Emanuele Licci.
Il musicista di Calimera (LE) dimostra per tutto il disco una bellissima mano sulla chitarra, suonata al contempo tra virtuosismo e semplicità.
Molto particolare, anche se forse un po' troppo sudamericano, direi anche inutilmente, è l'arrangiamento de "Lu zinzale", interessante filastrocca che la Aprile riprende dal repertorio della famiglia "Zimba" di Aradeo, gli stessi che hanno reso popolare e ora immancabile la "Pizzica di Aradeo" di cui sopra.
Interessante anche la resa a pizzica della poesia grika "Oriamu", dove si sente quella che è la prevalente atmosfera del disco, tra percussioni e corde.
Il cd "Mia spitta do coração", il cui titolo è una miscellanea di griko (le prime due parole, che tradotte significano "una scintilla") e portoghese (le seconde, che tradotte significano "del cuore).
Il musicista marchigiano Marco Poeta, ottimo esecutore di vari strumenti ma diventato celebre come uno dei pochi italiani e primo in assoluto ad imbracciare una "guitarra portuguesa" per suonarci il fado, e Roberto Licci, voce storica del gruppo salentino Ghetonìa, incidono quattordici tracce in cui il Fado, anche nei suoi giri più arcaici, accompagna melodie salentine altrettanto arcaiche.
Qui la ricerca sta in una confluenza di due culture non lontane, anche se tenute a distanza da una musica salentina ormai pigra e con strade spesso tracciate a tavolino.
Il disco non è comunque perfetto, spesso tende ad avvertirsi una freddezza ed una mancanza di dialogo tra i musicisti, nel senso che si sente l'effetto un po' forzato di certe trovate, una su tutte la sostituzione del tipico basso da fado con un basso elettrico.
Nonostante ciò tra i momenti salentini, di cui molti suonano in radio, ce ne sono di rari, tra cui "La turtura" o "La cerva", quest'ultima incastonata nei giri di uno dei fados più amati da Poeta, il "Corrido".
Per acquistare questi primi due cd si può andare su www.suonidalmondo.com.
Abbiamo poi una selezione molto scarna da un cd che ci riferisce l'atmosfera di un festival che si tiene alla Masseria Sant'Angelo di Corigliano (LE).
Il disco, che alterna qualche brano tratto da dischi di gruppi assidui alla manifestazione come i Ghetonìa a tanti brani registrati durante il Festival, ritrae la situazione della musica grika.
Da noi suonano: Agorà, con la versione live di "Ipu terizzi", gli Arakne Mediterranea con la loro "Pizzica grika", nota anche come "Rirolla-la", Antonio Castrignano con una versione per soli voce e tamburello di "Aremu" e due brani dell'Uccio Aloisi Gruppu.
Infine troviamo il nuovissimo cd dei Scianari dal titolo "Luciscere".
L'album, nel più puro spirito del gruppo regala nuove composizioni, basate sulla grammatica della tradizione, otto tracce su dodici, mentre le restanti quattro sono riprese dalla tradizione più pura.
La meno nota è senza dubbio "25 anni", che in radio suona anche in una bella versione a valzer del nuovo cd degli Zoè dal titolo "Mamma sirena".
La versione dei Scianari è una bella pizzica in stile completamente loro, in minore.
Le altre tradizionali sono "Duminica matina", che abbiamo nelle due versioni del Canzoniere Grecanico Salentino, a guida Daniele e Mauro Durante, il "Fior di tutti i fiori", che abbiamo nella particolarissima versione degli Zoè e in quella tradizionale degli Aramirè, nonché in altre versioni più alternative come quella degli Skarkanizzi, "Duminica te portu" (Zoè e Antidotum) e una bella "Beddha ci dormi", che, oltre alla versione del Canzoniere Grecanico Salentino in "Pizzica indiavolata", abbiamo anche dai Calanti, dai Taranteye e dagli Agorà.
Il brano ha una bella intimità che permette alle grandi voci di emergere, nella versione dei Scianari emerge la voce di Ilaria Costantino.
Per acquistare il cd rivolgersi a Salvatore Rubichi, manager del gruppo, anche via Face Book.