"Mamma sirena"

Da oggi in radio otto tracce su dieci del nuovo cd degli Officina Zoè uscito sabato 20 giugno per l'AnimaMundi di Otranto e intitolato "Mamma sirena".
L'album è frutto di un'accuratissima ricerca, fatta da Cinzia Marzo, storica voce del gruppo, sui canti riguardanti il mare.
La prima traccia è una ballata d'autore, di quel repertorio semipopolare che vede tra le proprie tracce più conosciute "Kali nifta".
Questa ballata, dal titolo "Mare d'Otranto mia", è cantata da Cinzia Marzo con l'accompagnamento di tammorra, chitarra acustica, chitarra elettrica, solo più tardi entrano organetto e violino a ricamare ancora il brano. La chitarra elettrica dà venature di blues che non disturbano per niente la sinuosità mediterranea del pezzo.
La tradizione più pura arriva con una stornellata guidata dal mandolino trillante e festoso, dove insieme agli Zoè canta il padre della stessa Cinzia.
Il brano, intitolato "Venti e burrasche" è un dialogo tra un pescatore e una montanara che forse si amano ma non hanno il coraggio di assumerlo.
In questo periodo in cui siamo abituati a sentire tante voci maschili che cantano come gli anziani pur essendo giovani, sentire un anziano fa piacere, tanto più che la voce, per quanto vissuta dal tempo è elegante.
Arriva poi la prima delle due pizziche (sì, scordatevi un disco per "pizzicati", pizzicomani e pizzicofili per forza).
Il brano è tradizionale nel testo e in alcune strutture, armoniche e melodiche (al di là di alcune trovate innovative come l'arpeggio di chitarra al posto della tipica terzina ad accordo intero).
La voce di Cinzia canta frammenti brindisini su una melodia in minore sensualissima, ma si può dire che il perno del brano sia da trovare nei vocalizzi che Cinzia esegue con la sua solita maestria.
Arriva poi "Doi lampi" brano brindisino per sole percussioni, voci e organetto (solo basso fisso).
La tammorra imita una barca che voga sul mare, la voce, come le mitiche sirene, sussurra e soffia le parole come se parlasse ad ognuno singolarmente.
Rarissima è "Li Bellizzi", brano spesso conosciuto come "Intra sta curte", che nella riproposta c'è molto poco (da noi in precedenza suonava solo la versione di Anna Cinzia Villani). Gli Zoè la tingono di mediterraneo, ma il timone è la bella melodia ricamata e variata dalle voci.
Dal repertorio anni Settanta, particolarmente dalle ricerche di Montanaro, viene "Fice lu ngegnu", comunemente conosciuta come "Sia benedettu". La versione degli Zoè ha un arrangiamento contemporaneo che forse distrae dalla sinuosità del canto di Cinzia che comunque, ad un orecchio attento, resta il perno del brano.
La seconda pizzica è "A Nuvaie", una melodia simile alla "Pizzica di Sannicola", che la tonalità di fa permette di portare molto in atto.
Nonostante ciò la dolcezza, che sembra la più grande conquista del canto di Cinzia e dello stile degli Zoè in questo cd, non viene meno.
Da segnalare, infine, anche questa per la sua rarità, noi ne abbiamo versioni dal Canzoniere Grecanico Salentino, Xantiyaca, e Dario Muci, è "Comu è bellu".
Bellissimo il semplice accompagnamento di corde che permette alla voce di Cinzia Marzo di ricamare sinuosa sulla melodia.
Per acquistare il cd rivolgersi ad AnimaMundi, produttore, tramite il sito www.suonidalmondo.com.