"Vecchia Toscana" è un album di Riccardo Marasco, che a nove anni di distanza riprendeva il discorso iniziato con "Canti popolari toscani".
In questo caso il disco si divide in due parti, corrispondenti alle due facciate del vinile o ai due lati della cassetta, formati in cui uscì per la Birba Edizioni nel 1985.
La prima parte è ironica o allegra, la seconda dà ampio spazio a quella narratività che caratterizza molto la tradizione italiana, toscana in particolare.
La prima parte è caratterizzata da brani in ritmo binario, la cui ritmicità non è assolutamente scalfita dal fatto che il disco, come molta produzione di Marasco, sia completamente inciso per soli voce e chitarra lira.
Si inizia con una canzone, su uno schietto tempo binario, dove si sbeffeggiavano figure di una Toscana popolare che ora molto raramente sopravvive.
Su una melodia comunemente associata allo stornello alla romana, si racconta con pungente realismo la situazione d'inizio Novecento, che per molti versi ricorda moltissimo l'attuale, soprattutto per la poca libertà di gestione del denaro, per la necessità di dover arrivare a fine mese. Il popolano che racconta la prende leggera, nell'ultima strofa si invoca Dio.
Di ironia pungente è anche "Io vorrei che a Metternicche", che fa parte di quel repertorio di spregio ai politici che ha trovato molte vette nel repertorio centromeridionale.
Sarà curioso ritrovare, per chi già conosca "La mia Toscana", versioni molto più scarne di brani che già si sono orecchiati, mi riferisco nello specifico a "La povera Lina" e "La pezzola". La prima è molto più simile ad una ballata da cantastorie, per l'assenza degli archi, mentre la seconda forse è meno efficace per la mancanza del mandolino e del tamburello, che nel cd del 2010 ne scandiscono inesorabilmente il ritmo e ne intarsiano la melodia.
Lo stesso discorso potrebbe essere esteso anche a "E voi Catarinella", che qui però forse conquista la sua vera anima, quella di gioco popolare, non facendosi scoprire direttamente come brano da ballo.
Per chi volesse avere maggiori informazioni su questo disco, introvabile, si consiglia la visita della sezione "Discografia" del sito www.riccardomarasco.it.