"De sira" è il titolo del terzo cd del gruppo salentino degli Ariacorte.
Il cd, autoprodotto, contiene un'antologia di classici della tradizione salentina interpretati con rispetto ma con una sensibilità attuale, che però non arriva mai a stravolgere l'essenza musicale e culturale del repertorio.
La prima traccia è quella che dà il titolo al cd, una delle più conosciute pizziche della tradizione salentina, che il gruppo fa interpretare alla notevole voce di Lucia Passaseo.
Meravigliose le terzine dell'organetto che permettono di avere ancora più forza al ritmo portato dal tamburello.
Il giro tra strofa e strofa è tradizionale, ma si sente che è una "variazione personale sul tema".
Si prosegue poi con "E lu sule calau", canto che il gruppo interpreta con sentimento, si direbbe quasi con immedesimazione, ma mai con tracotanza. Interessante il giro armonico che accompagna la tipica variazione strumentale che discende dalle rielaborazioni storiche, in primis quella dei Radici, ereditata direttamente dagli Officina Zoè nel loro primo cd "Terra".
Le voci femminili, facendosi notevoli controcanti, dànno un'aria quasi sacra a questo canto, facendone riscoprire un'essenza insospettabile.
Andando avanti si trova la "Pizzica di Cosimino", brano che il gruppo, aiutato dalla presenza di Emanuele Licci nel suo organico, interpreta con maestria insuperabile.
Questa pizzica, raccolta da Luigi Chiriatti e pubblicata dagli Aramirè nel discolibro "Canto d'amore", è accompagnata dal gruppo al completo ed è sostenuta da una notevole terzina d'armonica.
Continuando a cantare in griko, si interpreta "Aremu" che è pervasa dalla stessa atmosfera di cui si è parlato per i brani precedenti, ma forse è ancora più rarefatta anche grazie all'accompagnamento affidato a corde, plettri e mantici.
Notevole è anche la "Tarantella concentrata", dove svetta l'organetto, in un brano che, sulla scia involontaria o cosciente del Donatello Pisanello di "Sangue vivo", dimostra che la musica salentina può evolversi rimanendo se stessa, approfittando magari solo degli sviluppi armonici scoperti da uno studio più approfondito sugli strumenti tradizionali.
Notevoli anche due incursioni nel repertorio di San Vito dei Normanni, una classica, la "Pizzica di San Vito" e una meno nota, la tarantella "Rosa", che il gruppo interpreta con un testo diverso da quello che eseguono i Malicanti nel loro "Tarantelle e canti tradizionali delle Puglie".
Il cd si chiude con una traccia dove Carlo "Canaglia" de Pascali dimostra tutta la sua bravura sul tamburello.
Per avere maggiori informazioni sugli Ariacorte si può andare al sito www.ariacorte.it.